Prosegue l’incandescente telenovela in casa Riccione. Anche ieri pomeriggio la squadra di Di Napoli si è trovata i cancelli dello stadio chiusi. Proprio l’ex bomber ha deciso di chiamare direttamente i Carabinieri e al Nicoletti sono arrivate due pattuglie in un clima surreale. Motivo? «Volevamo dimostrare alle forze dell’ordine che ci è stato impedito di svolgere il nostro lavoro – ha dichiarato Di Napoli – non tanto per un capriccio, ma per altri motivi, il fatto appunto che non sia stato pagato il campo. Tra l’altro non ci è stata nemmeno data la possibilità di prendere il materiale per andare ad allenarci in altra sede. La situazione è paradossale, ora attendiamo sviluppi ma mi sono già mosso per mettermi in contatto con Aic, Figc e Aia, nella quale sono socio e conosco il presidente Ulivieri». All’arrivo dei Carabinieri, i giocatori sono andati, uno alla volta, a raccogliere tutti gli effetti personali all’interno degli spogliatoi, ma è stato proibito di prendere il materiale della società. «Sono stato minacciato di denuncia nel caso l’avessi permesso – dichiara il gestore dei campi Paolo Bracalenti – e tengo anche a sottolineare che non è vero che ho ricevuto 12.000 euro dei 26.000 previsti». E’ lecito a questo punto poter perlomeno dubitare sul regolare svolgimento della trasferta di domenica contro la Clodiense. Lunedì prossimo aprirà il mercato e la sensazione è che i giocatori faranno di tutto per cercare di ottenere lo svincolo dalla società, le richieste non mancano ma non sarà facile avere il via libera.
Arrivano anche i Carabinieri allo stadio
di Alberto Grossi 0


Sull'autore
Alberto Grossi
Giornalista sportivo dal febbraio 1999. Ho maturato diverse collaborazioni nel capo editoriale. Curo interamente la sezione di sport di Outnews.